Cos’è l’implantologia dentale?

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Prendersi cura del sorriso è una priorità per tantissime persone. Anche se l’emergenza sanitaria ci costringe, per molte ore della giornata, a portare le mascherine, non si rinuncia a quello che è uno dei più importanti biglietti da visita nei rapporti con gli altri.

Per rendersi conto della sua importanza anche nel 2021, basta ricordare che, durante le conference call, occasioni che rappresentano per tantissime persone l’unica forma di interazione lavorativa, il viso e il sorriso sono in fortissima evidenza.

Alla luce di ciò, ci si informa spesso su come migliorarlo. In questi frangenti, è naturale sentir parlare di implantologia dentale. Cosa significa questa espressione? Se vuoi sapere qualcosa di più in merito, nelle prossime righe di questo articolo puoi trovare diverse informazioni importanti.

Implantologia dentale: di cosa si tratta?

Quando si parla dell’implantologia dentale, si inquadra la branca odontoiatra grazie alla quale è possibile procedere alla sostituzione di elementi dentari persi attraverso radici artificiali realizzate in titanio. Doveroso è rammentare che, a seguito del concretizzarsi del processo biologico di osteointegrazione, è possibile, successivamente, applicare una protesi fissa.

Primi studi ed elaborazione dei protocolli di carico immediato

I primi studi sull’implantologia dentale risalgono all’inizio degli anni ‘50. I passi decisivi in questo ambito sono dovuti all’impegno del Professor Branemark, ideatore di un protocollo che prevedeva, a seguito dell’inserzione di 4/6 mesi, il mantenimento dell’impianto sommerso e non caricato.

Anche se questo traguardo ha rappresentato un momento indubbiamente importante per la storia dell’implantologia, è stato, nel corso del tempo, ampiamente superato.

L’esigenza di farlo si è palesata nel momento in cui, da parte dei pazienti, hanno iniziato ad arrivare richieste specifiche relative alla riduzione sia della durata generale del trattamento, sia dei lassi di tempo trascorsi senza denti (condizione nota scientificamente come edentulia).

Queste esigenze oggettivamente importanti hanno portato all’elaborazione di protocolli di implantologia dentale a carico immediato. Cosa si intende quando li si chiama in causa?

Prima di tutto che si tratta di una tecnica che fa un ampio ricorso agli strumenti che la tecnologia ci mette a disposizione. Non dimentichiamo infatti che la pianificazione che viene effettuata è computer guidata.

Grazie a questo processo, il dentista ha la possibilità di mettere i denti fissi lo stesso giorno degli impianti. Molto utilizzata quando si tratta di procedere alla riabilitazione di intere arcate dentali, l’implantologia a carico immediato ha un vantaggio non irrilevante, ossia la possibilità di non traumatizzare le gengive attraverso procedure di incisione (niente bisturi).

Implantologia a carico immediato: cosa sapere su questa tecnica

Dopo aver fatto un accenno a come e perché è nata l’implantologia a carico immediato, è utile approfondire ulteriormente le caratteristiche di questa tecnica. Tra le cose che bisogna assolutamente sapere rientra la mancanza di punti di sutura.

Una domanda che i pazienti dei dentisti si pongono spesso quando sentono nominare l’implantologia a carico immediato riguarda la tipologia di anestesia effettuata. Nel momento in cui il professionista decide di trattare un paziente con questa tecnica, fa ricorso a un’anestesia locale.

Un caso degno di nota è quello dei pazienti con un riflesso del vomito particolarmente accentuato. In questi frangenti, si ricorre – ovviamente previa analisi della situazione da parte del dentista – alla sedazione cosciente.

Un ulteriore aspetto sul quale vale la pena soffermarsi riguarda i casi in cui si procede all’implantologia a carico immediato e non si trova osso sufficiente per gli impianti.

In queste circostanze, estremamente rare, i dentisti ricorrono ad apposite strutture in titanio in grado di ancorarsi alla superficie dell’osso presente.