Tatuaggi: ritirati dal commercio inchiostri cancerogeni

0
408
tatuaggi

I tatuaggi sono una delle mode più amate tra i giovani e anche tra i meno giovani, se alcuni decenni fa tatuarsi era qualcosa di riprovevole, oggi è un segno distintivo che definisce la personalità e gusti. Purtroppo anche in questo comparto vi sono problematiche, ovvero incidenti di percorso da tenere in considerazione; molti sostengono che tatuarsi non sia eccellente per la salute, ma nonostante questo migliaia di persone ogni giorno si fanno tatuare.

Inchiostri ritirati e vietati

Proprio in questi giorni in merito ai tatuaggi è arrivata la notizia che il Ministero della Salute ha disposto il ritiro e il divieto di vendita di alcuni inchiostri, utilizzati per realizzare tatuaggi sulla pelle, nello specifico questo inchiostri sono quattro i loro nomi sono black mamba, green beret, sailor Jerry red, e hot pink al secolo: nero, verde, rosso, e rosa; questi inchiostri sono stati analizzati e sono state individuate sostanze cancerogene tra i loro componenti; il sito del dicastero ha infatti pubblicato sugli avvisi di sicurezza questa disposizione del Ministero.

Inchiostri sotto accusa da tempo

Ma non sono i primi pigmenti ad essere stati ritirati perché giudicati pericolosi per la presenza di sostanze chimiche a rischio di cancro, sono inchiostri prodotti dalle aziende statunitensi Eternal Ink, Black Ink and world famous, e Tattoo Ink; sono sotto accusa soprattutto le ammine aromatiche, riconosciute come cancerogene per l’uomo, le analisi sono state effettuate dall‘Agenzia della Protezione Ambienti Arpa del Piemonte, che ha scoperto la presenza di anisidina.

Mancanza di norme e regolamentazioni

il direttore dell’Unità operativa di Dermatologia infettiva e allergologia dell’Istituto San Gallicano di Roma ha spiegato che non ci sono norme sulla composizione chimica degli inchiostri per tatuaggi, di solito vengono applicate e utilizzate le stesse norme per i cosmetici, che però a differenza degli inchiostri non sono iniettati sotto pelle; la situazione è molto complessa, anche perché i colori giudicati tossici possono venire acquistati tranquillamente su internet dove non c’è nessun tipo di controllo. In merito alla normativa sugli inchiostri per i tatuaggi già durante un evento tenutosi a settembre a Parigi gli esperti del comparto avevano chiesto di rafforzare le normative in merito a questi prodotti, si è quindi arrivati alla metà di marzo al ritiro di nove tipi di inchiostri per tatuaggi che sono stati fermamente vietati perché contenenti pigmenti non conformi alle norme della risoluzione Europea del 2008.

I danni per la salute

Questi inchiostri provocano gravi allergie, la lista già citata dei quattro inchiostri ritirati in questi giorni e vietati e tutti a rischio cancerogeno va ad allungare l’elenco dei pigmenti responsabili di allergie e patologie più gravi per la presenza rilevante di metalli pesanti non ammessi come: cromo e nichel oltre i limiti di tolleranza. Alcuni anni fa proprio l’istituto San Gallicano di Roma aveva condotto uno studio in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità per indagare sulla presenza di metalli tossici in alcuni colori per tatuaggi, avendo come riferimento per una regolamentazione quella che viene applicata dalla legislazione sui cosmetici. I metalli risultarono essere in quantità molto superiore rispetto ai limiti consentiti.

Metalli pesanti pericolosissimi

I metalli presi in considerazione e rilevati nella composizione degli inchiostri sono il nichel, il mercurio, il cobalto, il cromo e il cadmio, con focus sul nichel e sul cobalto, che sono i metalli che con più frequenza provocano problemi a livello dermatologico, con l’insorgenza di dermatite infiammatoria mentre mercurio e cadmio danno reazione di tipo tossico quindi i rischi più gravi sono quelli di reazioni allergiche o shock anafilattico.